L’omofobia è contro natura

In questo pugno di giorni sono successe un paio di cose.
Siamo a Bologna: slogan, palloncini, musica e un hashtag, #semiannullinonvale.
Sono scesi tutti in piazza per manifestare contro la prefettura che vuole annullare le trascrizioni dei matrimoni gay permesse da Virginio Merola. Una manifestazione che sembrava più una festa, per rispondere a un gesto di odio e indifferenza e dire ‘noi esistiamo, non potete continuare a ignorarci per sempre’. Un modo di comunicare forte, ma mai aggressivo, determinato, ma non violento.

semiannullinonvale

Dall’altra parte invece abbiamo collezionato una serie di episodi: un professore o una maestra che dedicano intere lezioni al “problema” dell’omosessualità, per spiegare agli alunni che essere gay è contro natura, è un abominio, ma che fortunatamente si può guarire.
Spesso i toni sono aggressivi, le parole offensive, i discorsi mirano a fare male, a ferire gli alunni diversi o percepiti come tali. Vere e proprie violenze verbali (e non) su ragazzi di sedici e diciassette anni.

Se metto a confronto questi episodi, compreso quello di Bologna, mi sorge spontanea una domanda: ma è più sbagliato e contro natura essere gay oppure essere omofobi?

Credo che nessuno percepisca come normale un professore che tenta di educare all’odio i suoi alunni, ricorrendo anche ad atteggiamenti violenti se necessario. Quindi come mi sono posta la domanda, mi do anche una risposta: è molto più sbagliato, contro natura e deviato essere omofobi visto che questo significa 9 volte su 10 rispondere all’ottimismo e alla gioia di una manifestazione come quella bolognese con un rabbioso rifiuto.
Siccome a mio avviso ho praticamente scoperto l’acqua calda vi faccio un’altra domanda:
Per quanto ancora continueremo a permettere queste aperte manifestazioni di odio senza fare nulla? (fm)

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