Pomodori Verdi Fritti

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Quando vidi per la prima volta “Pomodori verdi fritti alla fermata del treno” avrò avuto circa otto o nove anni. Ero ancora una specie di pulcino arruffato che girava per casa facendo domande molto stupide (oppure molto intelligenti, a seconda del punto di vista) sulle cose che la circondavano; mia mamma ovviamente era sempre molto contenta di rispondere alla sua intelligentissima figliola dotata di così tanta straordinaria curiosità (le mamme sono creature meravigliose, le uniche sulla faccia della terra che riescono a farti sentire carina anche se quel giorno sei una cessa da paura).

PomodoriVerdiFritti
Torniamo al punto, ero lì sul divano super gasata perchè era venerdì e potevo rimanere alzata qualche ora di più a guardare il film della sera con i grandi e quello, nello specifico, mi stava piacendo tantissimo. Ero ovviamente innamoratissima del personaggio di Idgie, biondissima queer sempre in salopette, ammaliatrice di api ed avventurosa anticonformista e nei due mesi successivi ogni scusa era buona per urlare “TOWANDAAA” e poi fare qualcosa di cretino, tipo saltare giù da un qualche posto alto.

towanda
Quindi io, sul divano, esaltata come solo ad otto anni si può essere esaltati davanti ad un film, ad un certo punto giro la mia testina ricciuta, guardo mia mamma e le chiedo “mamma ma Idgie e Ruth si amano?”. Capiamoci: era davvero chiaro per me, anche ad otto anni, che loro due si amassero e questa cosa mi riempiva di felicità, però la risposta fu “ma no Frenci, sono solo amiche, due ragazze non va bene che si amino fra di loro”.

Qualche tempo dopo (di anni ne avevo già 18 e ci capivo già qualcosa di più di tutta la storia di ragazze che si innamorano di altre ragazze) lessi anche il libro dove invece la storia d’amore fra le due protagoniste non è stata censurata ed in quel momento ho pensato che se quel venerdì sera di dieci anni prima mia mamma non si fosse fatta prendere dal panico ed avesse risposto con meno leggerezza alla mia domanda forse avrei affrontato i successivi otto con molta più tranquillità.

Fried Green Tomatoes
Comunque per chi non avesse assolutamente idea di che cosa sto parlando “Pomodori verdi fritti alla fermata del treno” è un film del 1991 diretto da Jon Avnet, tratto da un libro di Fannie Flag “Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop”; è un film incentrato sulle donne e sul loro coraggio di opporsi alla violenza maschile e ai pregiudizi. Una pellicola un po’ vecchia ormai, ma veramente molto attuale (soprattutto visto che ieri era il 25 novembre, giornata mondiale per dire NO alla violenza sulle donne).
Dopo aver guardato il film o anche prima, come preferite, vi consiglio anche la lettura del libro.Se non avete mai visto o letto “Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop” qui c’è il trailer ed il libro è edito da Rizzoli BUR e costa veramente un fischio.

Posso azzardare addirittura un ottoemezzostellesudieci.

Francesca Morini è un essere umano di una ventina di anni circa che studia Comunicazione, nel tempo libero legge, disegna e va a caccia di fumetti. Convinta di essere un Tyrannosaurus Rex, a niente è servito spiegarle che sono estinti ormai da millenni.

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